Esdebitazione debitore incapiente: è davvero possibile liberarsi dai debiti se non hai nulla?

L’esdebitazione del debitore incapiente sembra l’ultima speranza per chi è sommerso dai debiti e non ha più nulla.

Né casa, né stipendio, né risorse da offrire, solo una montagna di richieste, minacce, notifiche e la paura che non finisca mai.

Forse è proprio questa la tua situazione e forse ti sei sentito dire: “Tanto non possono prenderti niente”.

Ma dentro lo sai: non basta non avere nulla per sentirsi al sicuro

I creditori non dimenticano, aspettano e quando arriva qualcosa, anche una pensione o un nuovo lavoro, colpiscono!

Allora ti chiedi: 

  • “Posso davvero liberarmi dai debiti, anche se non ho nulla?”

In questo articolo troverai risposte vere, anche se scomode.

Parleremo del significato di debitore incapiente, di cosa può (e non può) fare, delle false certezze che ti tengono bloccato e delle vere possibilità che esistono per chi è davvero in crisi.

Non troverai promesse facili, solo fatti, consapevolezza e un invito a non restare immobile.

Perché se è vero che non tutti possono accedere all’esdebitazione, è ancora più vero che nessuno si salva stando fermo.

esdebitazione debitore incapiente

Sì, puoi liberarti dai debiti - Ma non nel modo che immagini

Sì, è possibile uscire dai debiti anche se oggi non hai nulla, ma non come pensi tu.

Non è una questione di tempo, di attesa o di fortuna, non esiste un momento in cui tutto sparisce da solo e, soprattutto, non basta essere un debitore incapiente per vedersi cancellare ogni cosa.

Quello che molti sperano, e che spesso viene venduto come se fosse normale, è che chi non ha nulla venga automaticamente liberato dai debiti, ma non funziona così.

Non esiste una bacchetta magica, una norma che “ripulisce” chi non ha più niente. 

Esiste, invece, un percorso complesso e selettivo, pensato per chi si trova in una vera situazione di sovraindebitamento, riconosciuta dalla legge.

Anche quando si parla di esdebitazione del debitore incapiente, non è mai qualcosa che accade da sola, serve un giudice, serve una valutazione, serve dimostrare di essere in una condizione estrema. 

Spesso, chi pensa di rientrare in questa categoria, in realtà potrebbe accedere a soluzioni più efficaci, ma non lo sa.

Il vero problema è questo:

  • La maggior parte delle persone che si considerano incapienti, non lo sono veramente.
  • E chi aspetta che “qualcosa succeda”, resta fermo, anzi: si ritrova in guai peggiori.

Liberarsi dai debiti senza pagare i creditori è possibile, ma solo affrontandoli nel modo giusto, il resto è solo tempo che scivola via, mentre i creditori si preparano a colpire!

Aspettare la prescrizione dei debiti: la trappola più comune

Molti che si trovano in difficoltà si aggrappano a un’idea pericolosa:

  • “Aspetto. Tanto prima o poi i debiti cadono in prescrizione.”

È proprio questa speranza a tenerti fermo, a farti credere che non serva fare nulla, ma è una trappola silenziosa e letale.

La prescrizione dei debiti è un meccanismo previsto dalla legge, sì, ma non è automatica.

Basta un atto — anche uno solo — come una raccomandata, una comunicazione scritta, un decreto ingiuntivo, per interrompere i termini e far ripartire tutto da capo, e i creditori questo lo sanno benissimo.

Anche se stai zitto, loro non stanno fermi, delegano, vendono il credito, affidano la pratica a un’agenzia di recupero, magari oggi ti ignorano, ma non perché si sono dimenticati di te, ti stanno aspettando.

Ti aspettano per colpire quando avrai qualcosa, anche solo un conto attivo, una busta paga, una pensione e quando lo faranno, tu ti troverai peggio di prima:

  • con un debito che è cresciuto nel frattempo;

  • con atti già pronti ad aggredirti;

  • e senza più alcun margine per difenderti.

Aspettare la prescrizione non è una strategia, è come restare seduto in mezzo ai binari, sperando che il treno deragli.

Se vuoi capire davvero come funziona la prescrizione — e perché non è una salvezza per chi è in crisi — leggi qui l’articolo su Come funziona la prescrizione dei crediti.

“Tanto non possono pignorarmi niente”: il falso mito che ti rovina

Questa è una delle frasi più pericolose che un debitore incapiente può pensare o sentirsi dire.

  • “Non ho nulla, non ho una casa, non ho soldi… quindi non possono prendermi niente.”

Spesso l’incapiente crede di essere un nullatenente che pensa che a lui non si possa pignorare niente!

È proprio questo pensiero che ti fa abbassare la guardia, che ti blocca e che ti illude, ma è falso e rischia di costarti carissimo!

Anche se non possiedi immobili o grandi somme, i creditori possono agire comunque. Possono:

  • Pignorare lo stipendio, anche se minimo;

  • Pignorare il conto corrente, anche se usi solo quello per la sopravvivenza;

  • Avviare azioni legali e precetti, anche se oggi non sono immediatamente esecutivi;

  • Notificare atti che rimarranno validi per anni, pronti a colpirti quando meno te l’aspetti.

E se oggi non è la banca a muoversi, domani sarà una società di recupero crediti, quelle non si stancano mai, hanno tempo, strumenti, e tanta insistenza. 

Ti tormentano al telefono, ti inviano lettere, ti fanno pressione continua, anche psicologica e spesso operano fuori dai limiti della legalità, sapendo che chi è in difficoltà difficilmente reagisce.

Ricorda: non è vero che non possono prenderti niente, possono farlo e se non oggi, lo faranno domani.

Essere debitore incapiente non vuol dire non poter fare nulla

Molti credono che essere debitori incapienti significhi essere esclusi da qualsiasi possibilità.

Pensano: “Non ho casa, non ho beni, ho solo un piccolo reddito. Nessuno mi aiuterà. Non posso fare niente.”

Così si convincono che l’unica scelta sia non scegliere, che tanto la loro condizione non cambia, ma è un errore grave!

 

Prima di tutto, è importante chiarire il significato di debitore incapiente: non è semplicemente chi è povero o disoccupato.

È una figura ben precisa: chi non ha beni da offrire ai creditori, ma ha solo un reddito sufficiente per sopravvivere.

Attenzione: non sempre chi si definisce incapiente lo è davvero

Magari hai un lavoro saltuario… una pensione minima… un’auto intestata… un conto corrente… una quota minima di un vecchio immobile ereditato… 

Tutto questo potrebbe bastare per accedere a una procedura legale seria, anche se tu credi il contrario.

Il vero problema è che spesso:

  • Ti sei convinto di non avere diritto a nulla;

  • Nessuno ti ha spiegato le alternative reali;

  • Hai confuso l’assenza di beni con l’assenza di speranza.

Ma non sono la stessa cosa.

Essere incapienti non significa essere condannati!

Significa solo che serve valutare con attenzione quello che si ha, anche se poco, per capire se si può attivare una procedura. E nella maggior parte dei casi, si può.

  • Il primo errore è credere di non poter fare nulla.

  • Il secondo, è continuare a crederlo.
debitore incapiente

Esdebitazione debitore incapiente: quando si può ottenere (e quando no)

L’esdebitazione del debitore incapiente è una possibilità prevista dalla legge, ma non è per tutti

È una misura eccezionale, pensata per quei casi in cui una persona si trova in una condizione di povertà così grave da non poter offrire ai creditori nessuna utilità, nemmeno minima, nemmeno futura.

La legge parla chiaro: puoi chiedere l’esdebitazione solo se:

  • Non possiedi beni mobili o immobili;

  • Non hai un reddito sufficiente per proporre un piano di pagamento, nemmeno parziale;

  • Non ci sono prospettive concrete di miglioramento economico;

  • Sei meritevole, ovvero non hai creato il tuo debito con dolo o colpa grave.

Non è una procedura automatica. 

Serve una richiesta al giudice, serve una valutazione da parte dell’autorità, serve dimostrare che davvero non hai nulla da offrire e, soprattutto, questa possibilità può essere concessa una sola volta nella vita!

Ecco perché parlare di esdebitazione di diritto del debitore incapiente è, nella maggior parte dei casi, fuorviante.

Non basta sentirsi incapienti, bisogna esserlo nei fatti e secondo i criteri di legge.

Molti pensano che basti “non avere casa” o “essere disoccupati” per rientrare in questa categoria. 

Ma se hai anche solo un’auto scassata, una piccolissima parte di un vecchio rudere ereditato dai nonni… potresti essere escluso o, al contrario, potresti avere accesso a procedure molto più efficaci, ma non lo sai.

L’esdebitazione del debitore incapiente è l’ultima spiaggia, utile in casi estremi, ma non è la strada giusta per tutti.

Si credeva senza speranza, ma aveva solo informazioni sbagliate - La storia vera di Giorgio

Giorgio pensava di non avere più scampo.

Aveva accumulato oltre 300.000 euro di debiti, dopo aver perso tutto quello che aveva costruito con il lavoro. 

Prima da dipendente, poi da artigiano, aveva avviato un’attività nel settore elettrotecnico, costruendo macchinari per centri estetici.

Poi è arrivata la crisi e con essa, le chiusure, i mancati pagamenti, le cartelle.

Nel frattempo, Giorgio ha perso sua madre e suo padre, gravemente malato, ha avuto bisogno di cure continue. Giorgio ha smesso di lavorare per assisterlo. 

Nessuno lo pagava per farlo, e i debiti crescevano.

Per anni ha pensato che non ci fosse niente da fare. Non aveva più nulla da offrire ai creditori e nessuno gli aveva mai parlato di una strada possibile.

Fino a quando ha trovato noi di legge3.it

Grazie a una nuova norma inserita nella legge 3 del 2012, applicata in anticipo per l’effetto della crisi pandemica, Giorgio è stato il primo in Italia ad ottenere, presso il tribunale di Mantova, una sentenza che gli ha cancellato tutti i debiti, anche se non ha versato nulla.

Non è stato un regalo, è stata una valutazione seria del giudice, che ha riconosciuto in Giorgio un uomo meritevole e da lì è cominciata una nuova vita: senza cartelle e senza paura. 

 

Guarda il video completo in cui racconto la sua storia e mostro la sentenza che lo ha liberato da 300.000 € di debiti

Oggi non hai nulla, ma domani potresti avere qualcosa: e loro lo sanno

Forse oggi non hai nulla. 

Né casa, né macchina, né un conto con qualcosa sopra. 

Forse hai solo una pensione minima, un lavoro part-time, o nemmeno quello e dentro di te pensi: “Se non ho niente, cosa mai potrebbero prendermi?”

Ma c’è una cosa che spesso dimentichi: domani potresti avere qualcosa!

Una nuova occupazione, un’eredità, un rimborso INPS, una liquidazione, una pensione piena, un contratto a termine che si trasforma in fisso e i creditori questo lo sanno prima di te.

Loro non hanno fretta, aspettano. Notificano atti oggi per colpire tra cinque, dieci anni.

I titoli esecutivi restano validi a lungo, le cartelle crescono, gli interessi maturano e quando finalmente pensavi di rialzarti un po’, arriva il pignoramento, quello che ti toglie di nuovo tutto.

È così che funziona: non ti cercano mentre sei a terra, ti colpiscono quando cerchi di rimetterti in piedi.

  • Ti lasciano vivere nell’illusione di essere invisibile;

  • Ti danno tempo solo per poterti inchiodare meglio;

  • Ti fanno credere che tutto sia finito, mentre stanno solo aspettando.

Se non agisci adesso, mentre hai poco da perdere, rischi di pagare caro proprio quando pensavi di respirare.

È questo il vero paradosso del sovraindebitamento del debitore incapiente: pensare che il tempo sia alleato, quando invece è solo un’arma in mano ai creditori.

Se hai davvero toccato il fondo, allora è il momento di risalire

Se sei arrivato fin qui, significa una cosa sola: non sei uno che si arrende.

Hai letto, ti sei messo in discussione, hai avuto il coraggio di affrontare argomenti che fanno male, hai capito che aspettare non serve, che le scorciatoie non esistono e che anche l’esdebitazione del debitore incapiente, se non capita nel modo giusto, può diventare un’illusione pericolosa.

Hai visto cosa succede a chi si illude di essere invisibile, hai scoperto che i creditori non dormono mai, che il tempo non è un alleato e che quando arriva qualcosa, arrivano anche loro.

Hai ascoltato la storia di Giorgio, che sembrava senza speranza, e che invece ha trovato una strada vera, non facile, non automatica, ma vera!

E ora tocca a te.

Se hai davvero toccato il fondo, allora forse è il momento di capire se anche tu puoi risalire.

Non c’è una risposta pronta, ma c’è una cosa certa: restare fermo è la scelta peggiore.

I debiti non si cancellano da soli, ma chi agisce ha ancora una possibilità. 

Non è una questione di fortuna, è una questione di consapevolezza e adesso, tu ce l’hai.

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Gianmario Bertollo

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