Il pignoramento conto corrente cointestato è una bomba che esplode nel momento più sbagliato.
Quando pensi di aver trovato un piccolo rifugio per difendere quel poco che ti è rimasto, arriva il creditore e ti blocca tutto.
Anche se quel conto è condiviso con tua moglie, tuo figlio o una persona che non c’entra nulla con i tuoi debiti. Non importa.
Loro agiscono e prendono!
Non stiamo parlando di teoria, questa è la realtà che ogni giorno travolge chi ha dei debiti e spera di nascondersi dietro un conto cointestato.
Ma la verità è dura: non ti salva da niente.
Anzi, può creare problemi ancora più grossi, perché non ti ritrovi solo con i soldi bloccati, ma con qualcuno accanto a te – una persona cara – che si ritrova coinvolta senza colpe.
Allora oltre al peso dei debiti ti ritrovi anche la rabbia e la delusione negli occhi di chi condivideva quel conto.
Il peggio è pensare di avere tempo, pensare che forse non succederà, ma i creditori non dormono.
Quando meno te l’aspetti, l’ufficiale giudiziario è già pronto e il conto è già stato bloccato!
Con questo articolo voglio spiegarti cosa succede davvero, quali sono i rischi reali, e soprattutto perché è fondamentale muoversi in tempo, prima che sia troppo tardi.
Perché ci sono strumenti previsti dalla legge che ti permettono di fermare tutto, ma devi conoscerli e devi agire. Ora!

Che cos'è un conto corrente cointestato?
Un conto corrente cointestato è un conto bancario intestato a due o più persone.
Questo vuol dire che ognuno degli intestatari può operare liberamente, fare bonifici, prelevare, versare denaro, anche senza il consenso degli altri.
È uno strumento comodo quando c'è fiducia, come tra coniugi, genitori e figli, fratelli. In tanti lo usano per condividere le spese o gestire il denaro familiare in modo semplice.
Ma proprio questa apparente semplicità nasconde un rischio enorme, perché quando uno dei cointestatari ha dei debiti gravi, il conto diventa vulnerabile.
- Anche se metà dei soldi non sono suoi.
- Anche se quei soldi servivano per pagare affitto, spesa, bollette.
- Anche se tu, che sei l'altro intestatario, non c'entri nulla con quei debiti.
La banca non fa distinzioni, appena arriva il pignoramento, blocca tutto il saldo del conto.
Se vuoi capire meglio come funziona in generale il pignoramento di un conto corrente, qui trovi un approfondimento completo che ti aiuta a orientarti.
Intanto il danno è fatto: i pagamenti saltano, le carte non funzionano, i conti si svuotano e in casa scoppia il caos!
Chi pensa che il pignoramento del conto corrente cointestato sia una contraddizione si sbaglia.
Si può pignorare un conto cointestato, eccome… e se sei tu ad averlo con una persona sovraindebitata, sei tu il prossimo a finire nei guai, anche senza aver fatto nulla!
Differenza tra conto cointestato e conto con un solo intestatario
La differenza tra un conto cointestato e uno con un solo intestatario sembra banale, ma può cambiare completamente il destino di una famiglia, soprattutto quando c’è un pignoramento in arrivo.
Il conto intestato a una sola persona è legato direttamente a quella persona e se ha dei debiti, il creditore agisce su quel conto. Punto.
Se invece non ha debiti, nessuno può toccarlo: è chiaro, diretto, semplice!
Il problema nasce quando si parla di conto cointestato: un conto su cui hanno accesso due o più persone e su cui il creditore può agire anche se solo uno dei titolari è indebitato.
Qui il meccanismo si fa subdolo, perché la banca, quando riceve un ordine di pignoramento, non si mette a indagare di chi sono i soldi. Blocca tutto.
Nel frattempo sei tu a dover dimostrare, con carte e documenti, che quelle somme non erano del debitore, ma fino a quel momento, il danno è fatto.
La verità è che, nel momento in cui condividi un conto con una persona in crisi economica, ti stai legando ai suoi problemi.
- Nel conto singolo, il rischio è chiaro.
- Nel cointestato, il rischio è nascosto.
Ma quando esplode, travolge tutti e spesso, il pignoramento del conto corrente cointestato colpisce proprio chi pensava di stare al sicuro!
Chi può pignorare un conto corrente cointestato?
Chiunque abbia un credito certo, liquido ed esigibile, e sia in possesso di un titolo esecutivo, può avviare un pignoramento conto corrente cointestato.
Non importa se l’altro intestatario non c’entra nulla, quando il creditore parte, va dritto e la banca non può far altro che eseguire.
Può farlo:
- Una banca, per un prestito o un mutuo non pagato;
- Una finanziaria, per una carta revolving o un finanziamento personale;
- L’Agenzia delle Entrate Riscossione, per debiti fiscali, cartelle esattoriali, multe;
- Un privato, come un ex socio, un fornitore, persino un familiare, se ha ottenuto un decreto ingiuntivo;
- Il condominio, per quote arretrate;
- L’ex coniuge, per assegni non versati.
Spesso il debitore scopre del pignoramento quando è già troppo tardi, quando il conto è già bloccato e non riesce più a fare neanche un prelievo da 20 euro.
Chi si trova in situazione di sovraindebitamento è esposto da ogni lato e chi divide un conto con lui, inconsapevolmente rischia di essere trascinato giù senza colpa.
Perché il creditore non guarda in faccia a nessuno, agisce dove può e il conto cointestato è una porta aperta.
Pensare “non lo faranno mai” è una trappola, perché loro possono e lo fanno sempre più spesso e più passa il tempo, più il rischio aumenta!

Come funziona il pignoramento conto corrente cointestato?
Quando si parla di pignoramento conto corrente cointestato, bisogna capire una cosa chiara: la procedura non si ferma davanti a nessuno!
Non importa se il conto è intestato anche a tua moglie, a tuo figlio, o a un parente che nulla ha a che vedere coi tuoi debiti, il creditore agisce comunque.
Tutto inizia con un atto di pignoramento notificato direttamente alla banca.
Da quel momento, l’intero saldo del conto viene congelato, non metà, non una parte: tutto!
Questo succede perché la banca, per tutelarsi, blocca l’intero importo in attesa che sia un giudice a decidere quali somme siano effettivamente pignorabili.
È il giudice, infatti, che in un secondo momento stabilisce se, e quanto, il creditore può prendere.
In genere si presume una divisione al 50%, ma questa è solo una base: si può dimostrare che i soldi sono dell’uno o dell’altro, ma servono prove forti, documenti, movimenti tracciabili e nel frattempo il conto resta inutilizzabile!
Questa attesa può durare settimane, a volte mesi e nel frattempo, tu non puoi più accedere ai tuoi soldi.
Nemmeno per le spese più urgenti e lo stesso vale per l’altro intestatario, che magari non ha fatto nulla ma si trova coinvolto, senza preavviso e senza colpa.
Il pignoramento conto cointestato non è una possibilità remota, è un’arma pronta a colpire e tu sei già nel mirino.
Come difendere un conto corrente cointestato?
Quando arriva un pignoramento conto corrente cointestato, la prima reazione è sempre la stessa: cercare una soluzione rapida.
- Spostare i soldi.
- Chiudere il conto.
- Passarli su un altro conto intestato solo all’altro.
- O peggio ancora, aprirne uno nuovo, da un’altra parte.
Tutte queste “difese” hanno una cosa in comune: non funzionano.
Appena il creditore agisce, la banca blocca tutto e non importa se hai spostato i soldi qualche giorno prima.
Il giudice può ordinare la revoca degli atti di disposizione, può far partire azioni su altri conti, può chiedere alla banca la lista completa dei movimenti e a quel punto ogni mossa fatta in fretta si trasforma in un boomerang.
Ti ritrovi con i conti bloccati, e in più con accuse di sottrazione fraudolenta dei beni.
Poi ci sono i consigli degli “esperti”: avvocati generalisti, agenzie del debito, falsi esperti improvvisati.
Tutti pronti a dirti che basta fare opposizione, basta scrivere alla banca, basta “dimostrare” che i soldi non erano tuoi.
È tutto inutile! Il conto è bloccato comunque, e sbloccarlo può richiedere mesi, intanto tu non vivi ma sopravvivi!
Difendere il conto cointestato, quando sei in difficoltà, è una corsa contro il tempo che hai già perso.
L’unica vera difesa è agire prima che il creditore colpisca, perché quando il pignoramento arriva, non c’è più niente da proteggere.
Cosa rischia chi ha un conto cointestato con un sovraindebitato?
Se hai un conto cointestato con una persona sovraindebitata, stai camminando su una mina.
Forse nemmeno ti sei posto il problema, ma i debiti dell’altro, un giorno, diventano anche un problema tuo e non perché lo dice la legge.
Perché succede nei fatti quando la banca blocca tutto senza fare domande.
Il rischio più immediato è quello economico: perdi l’accesso ai tuoi soldi, anche se non hai nessun debito!
Ti ritrovi senza liquidità, con le carte bloccate, senza possibilità di pagare l’affitto, il mutuo, la spesa, è come se qualcuno ti spegnesse la luce, da un momento all’altro.
Ma il rischio non è solo pratico, è anche emotivo, familiare, personale.
Chi si ritrova il conto bloccato per colpa di un familiare sovraindebitato, spesso rompe relazioni, si sente tradito e vede crollare ogni fiducia.
Tutto per un errore: aver messo il nome accanto a quello sbagliato.
Non serve dire “non era mio quel debito”, non importa!
Il pignoramento arriva lo stesso perché il blocco è automatico. Dimostrare dopo serve a poco, perché intanto il danno è già stato fatto.
Il conto cointestato con un sovraindebitato è una trappola silenziosa. Quando scatta, è troppo tardi.

Evitare il pignoramento conto corrente cointestato – Risolvi con le procedure sul sovraindebitamento
Se hai un conto cointestato con una persona sommersa dai debiti, o se sei tu a vivere ogni giorno con la paura che il pignoramento arrivi da un momento all’altro, non aspettare il disastro.
Il pignoramento conto corrente cointestato arriva senza preavviso, blocca tutto, e ti lascia a mani vuote, ma c’è una cosa che devi sapere: non sei obbligato a subirlo, puoi fermarlo!
Esistono le procedure previste dalla Legge 3 del 2012 e dal Codice della Crisi, pensate proprio per chi si trova in una situazione estrema.
Non servono scappatoie, serve solo il coraggio di affrontare la realtà.
Queste procedure permettono di rimettere ordine nei debiti, sospendere le azioni dei creditori, bloccare i pignoramenti e ripartire.
Sì, anche se non hai nulla da offrire, anche se hai già subito pignoramenti o protesti.
Metterai a disposizione solo quello che puoi, per un periodo definito e poi, al termine, tutti i debiti residui verranno cancellati per sempre.
- Niente più minacce.
- Niente più ansia.
- Niente più blocchi sul conto.
È un’occasione reale, concreta, ma non per tutti, è solo per chi è sommerso dai debiti, per chi non ce la fa più, per chi sa che da solo non uscirà.
Chi ha il coraggio di chiedere aiuto, chi lo fa prima che sia troppo tardi, può riscrivere la propria storia.
La legge è dalla tua parte, ma il tempo no.
Fermati, respira e fai la scelta giusta, prima che il prossimo estratto conto ti dica che è finita.
La storia di Daniele e Antonella - Quando tutto sembra perduto, la legge può salvarti davvero!
Daniele e Antonella erano finiti in un buco nero da 182.000 euro di debiti.
Non per scelte sbagliate, o almeno non solo, ma per quelle batoste che la vita ti tira all’improvviso: malattie, problemi di lavoro, stress.
Hanno provato a reagire in ogni modo, persino vendendo casa, ma il ricavato è servito appena a chiudere il mutuo. Il resto del debito era ancora lì, a soffocarli ogni giorno.
Poi hanno fatto la scelta giusta: si sono affidati a chi davvero conosce la legge e sa come usarla per salvare chi è sommerso dai debiti.
È stato un percorso lungo, non privo di ostacoli, tra la paura di essere fregati di nuovo e i dubbi seminati da professionisti che gli dicevano che non ce l’avrebbero mai fatta, ma si sono fidati e hanno avuto ragione!
Il tribunale ha approvato una proposta che ha ridotto l’85% del loro debito, da versare in quattro anni.
Nessuna magia, solo la forza di una legge pensata per restituire dignità a chi non ce la fa più.
Una nuova vita, vera, una pace mentale riconquistata, una coppia che oggi può finalmente respirare.
Daniele parla di serenità familiare, Antonella piange, ma stavolta sono lacrime diverse.
Il loro consiglio è semplice: “Chi pensa che non ci sia più via d’uscita, provi questa strada. Ma lo faccia con umiltà, e affidandosi a chi sa davvero cosa sta facendo.”
Puoi ascoltare le parole di Daniele e Antonella cliccando sul video qui sotto e guardare la testimonianza.
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Le famiglie che ad oggi abbiamo aiutato sono 382, liberate da 167.306.000 € di debiti impossibili da pagare.
Nessuno è rimasto indietro!
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Su ogni testimonianza video è presente il bollino Testimonianza Reale Verificata Il Salvagente.
Si tratta di una verifica a completa tutela del cliente fatta dalla storica rivista che tutela i diritti del consumatore “Il Salvagente”.
Per poter applicare il bollino alla testimonianza, Il Salvagente effettua delle verifiche attente su tutto l’iter:
- Verifica che le persone sono vere,
- Verifica che la sentenza sia reale e rispondente alla persona,
- Verifica che quello che quello che i clienti raccontano sia vero e spontaneo,
- Verifica che tutto sia reale!
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