Il limite di pignorabilità dello stipendio è stabilito dalla legge per garantire un equilibrio tra il diritto del creditore a recuperare il suo credito e la tutela del lavoratore.
In generale, il limite di pignorabilità dello stipendio è pari a un quinto dello stipendio netto, cioè il 20%. Questo vale per i debiti ordinari, come quelli verso banche o finanziarie. In presenza di debiti di diversa natura, come quelli alimentari o verso lo Stato (es. Agenzia delle Entrate), il limite può cambiare.
Se ci sono più pignoramenti contemporanei, il totale delle trattenute non può mai superare il 50% dello stipendio netto. Questo è il tetto massimo, anche nel caso di debiti diversi tra loro.
Il limite si applica direttamente in busta paga: è il datore di lavoro che trattiene la somma e la versa al creditore. La legge è chiara nel fissare queste soglie per evitare che il lavoratore venga privato di una parte troppo grande del proprio reddito.
L’argomento dei limiti è molto delicato e per approfondirlo puoi leggere l’articolo Limiti al pignoramento dello stipendio – regole e soluzioni.